Il rito del tè non passa di moda e anzi si sta evolvendo e conquistando anche Paesi profondamente legati alla tradizione del caffè. In Italia il giro d’affari è di 355 milioni di euro. In crescita le nuove tendenze sull’onda di salutismo, qualità e attenzione alla provenienza del prodotto
Il consumo del famoso “tè delle cinque” di vittoriana memoria – la tradizione, tutta inglese, venne introdotta dalla Regina Vittoria nei salotti di Buckingham Palace il giorno della sua incoronazione (28 giugno 1838) – è destinato a evolvere: da bevanda di metà pomeriggio a icona gourmet caratterizzata dalle mille sfumature, profumi e varietà legate all’area di coltivazione. Il tè è sempre più presente in pasticceria e al ristorante, in gelateria e al bar (per cocktail creativi o bevande fredde innovative).
Nuovi, poi, i trend di consumo attuali, che fanno riferimento a varietà di alta gamma e variazioni sul tema, come ad esempio tè in capsule, preparazioni a freddo, panificazione, bevanda di accompagnamento per tutto il pasto e altro ancora.
Ad oggi il tè è la bevanda più consumata al mondo – 10 miliardi tazze all’anno – e crescerà ancora del 40 per cento fino al 2020 sull’onda della crescente spinta salutistica e del benessere.
Il consumo cresce anche in Italia: nel 2015 Euromonitor rileva un giro d’affari di 355 milioni di euro, con un incremento del 3 per cento a valore e del 2 per cento a volumi, superiore a quello medio delle bevande non alcoliche. Crescono i consumi nella fascia d’età tra i 25 e i 40 anni e nelle classi sociali con un livello di istruzione medio alto, entrambi target attenti a qualità e a provenienza dei prodotti. L’acquisto avviene di preferenza al supermercato (52 per cento dei volumi), all’iper e nelle superette (28 per cento). Preferiti ancora i tè neri, ma crescono le varietà aromatizzate a vari gusti e l’assortimento. In crescita anche i tè speciality (in Gran Bretagna, patria del tè, la catena distributiva Tesco ne ha venduto 250 mila confezioni in più rispetto all’anno precedente).
Salutismo e trend
I trend attuali, fortemente orientati al salutismo e al benessere, giustificano il progressivo abbandono delle bevande energetiche piene di additivi a favore di drink tutt’altro che dannosi per l’organismo. Queste novità ovviamente si traducono in cambiamenti per i gestori di pubblici esercizi.
E così alcune grandi strutture hanno seguito la tendenza rinnovando il loro concetto di tea time, allontanando il lusso tipico delle sale da tè e optando per uno stile d’arredo più minimal e accessibile. Gli operatori più attenti alle nuove tendenze hanno già predisposto nei propri locali una carta dei tè. Accanto ai classici Earl Grey e English Breakfast si stanno facendo largo il matcha (un tè verde dalle grandi proprietà benefiche), infusi e tisane rilassanti, energizzanti o depuranti. Molti grandi marchi propongono ora una gamma completa di accessori di servizio che, oltre ad agevolare il lavoro del barista, permettono di costruire un’esperienza fortemente riconoscibile e caratterizzata per i propri clienti.
Tra i nuovi trend anche l’utilizzo del tè per gli aperitivi, i cocktail e altre bevande fredde innovative.
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